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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Dal 18 al 25 gennaio le Chiese del mondo sono invitate a pregare per l'unità di tutti i cristiani.
| Sabina Fadel Caporedattrice

Che Gesù, quando aveva pensato alla sua Chiesa, l’avesse immaginata «una cosa sola» è indubbio. Ma, purtroppo, la «dura cervice» degli esseri umani e le ben note vicende storiche che da essa sono scaturite, hanno portato nel corso del tempo a una frammentazione, che solo da poco più di un secolo si cerca di «combattere» evangelicamente e dunque con le uniche armi della preghiera e del dialogo. Per questo si apre proprio oggi (e si concluderà il giorno 25) la «Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani», che ufficialmente dal 1908 viene celebrata ogni anno nella certezza che, prima o poi, la forza della preghiera toccherà il cuore indurito degli esseri umani e farà superare le dolorose divergenze che hanno portato alle divisioni.

Quest’anno la celebrazione della Settimana sarà ispirata al versetto 10,27 del vangelo di Luca: «Amerai il Signore Dio tuo... e il prossimo tuo come te stesso».

Ma perché la Settimana si svolge proprio dal 18 al 25 gennaio? Il periodo venne suggerito da padre Paul Wattson, considerato l’iniziatore della celebrazione, nel 1908, per il suo forte significato simbolico: i giorni sono infatti quelli compresi tra la festa della Cattedra di San Pietro e la celebrazione della Conversione di san Paolo. Nell’emisfero australe, invece, poiché gennaio è periodo di vacanza, la Settimana di preghiera si svolge in prossimità della festa di Pentecoste, anche in questo caso ricorrenza particolarmente significativa per la comunione di tutta la Chiesa.

Fulcro di questa iniziativa ecumenica è la preghiera: tutte le Confessioni cristiane, infatti, pregano insieme affinché si possa giungere a una loro vera e fattiva unità.

Dal 2004, il materiale per la Settimana di preghiera per l’unità viene pubblicato congiuntamente, dalla commissione Fede e Costituzione (oggi Consiglio Ecumenico delle Chiese) e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (ora Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani). Quest’anno, i sussidi sono stati curati da un Gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, che rappresenta le varie tradizioni cristiane del paese africano, coordinato dalla Comunità locale di Chemin Neuf. La presentazione del sussidio per l’Italia è stata curata dal Consiglio regionale delle Chiese cristiane della Campania.

L’iniziativa ha preso avvio in ambito protestante: era circa il 1740 quando, da parte di un neonato movimento pentecostale, si ipotizzò per la prima volta di pregare, tutti i cristiani insieme, per l’unità della Chiesa. Fu poi il predicatore evangelico Jonathan Edwards a invitare formalmente per la prima volta tutte le Chiese a pregare e digiunare per questo motivo, in una comune giornata. L’idea si diffuse però più ampiamente solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo, grazie al supporto dell’Assemblea di Lambeth dei vescovi anglicani (1867), prima, e dello stesso papa Leone XIII (1894), poi. Un altro forte impulso venne dato, nel 1902, dalla pubblicazione dell’Enciclica patriarcale e sinodale Lettera irenica, da parte del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Joachim III: in essa si invitava caldamente a pregare per l’unione di tutti i credenti in Cristo.

Una data particolarmente significativa è il 1908, quando a Graymoor (New York), venne per la prima volta celebrato un vero e proprio «Ottavario di preghiera per l’unità», dal 18 al 25 gennaio, ad opera del reverendo Paul Wattson. Dopo un salto di qualche decennio (nel quale furono compiuti altri passi nella stessa direzione), si giunge al 1958, quando il Centre Œcuménique Unité Chrétienne di Lione (Francia) propose per la prima volta del materiale comune per la Settimana di preghiera, in collaborazione con la commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nel 1964, infine, l’impulso decisivo: nel Decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II, Unitatis Redintegratio, si sottolineò infatti chiaramente che la preghiera è l’anima del Movimento ecumenico, incoraggiando l’osservanza della Settimana di preghiera.

Nel sito del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani si possono trovare i materiali preparati per l’edizione 2024 della Settimana, che faranno da guida alle celebrazioni dei cristiani di tutto il mondo. La strada da percorrere è ancora lunga, perché, come si legge nei sussidi, «la reciproca mancanza di conoscenza tra le Chiese e il mutuo sospetto indeboliscono l’impegno nell’intraprendere la strada ecumenica. Alcuni possono temere che l’ecumenismo porti ad una perdita di identità confessionale e impedisca la “crescita” della loro Chiesa» per questo è fondamentale «che le Chiese includano sempre più iniziative ecumeniche nei loro piani pastorali e promuovano la formazione ecumenica tra gli operatori pastorali e tutti i fedeli. Una vera conversione spirituale, pastorale ed ecclesiale senza proselitismo è essenziale per un vero dialogo ecumenico. L’unità dei cristiani è una grazia da chiedere a Dio nella preghiera».

 

Data di aggiornamento: 18 Gennaio 2024