Una residenza per i famigliari dei ricoverati in ospedale, all’interno dell’Istituto Teologico S.Antonio Dottore di Padova, dove c’è anche un collegio per gli universitari e il convento dei frati. Un incrocio di vite sostenuto dal 5 per mille.
La Chiesa sta perdendo contatto con le nuove generazioni. Per un nuovo incontro con il mondo giovanile servirebbero nuovi codici narrativi che annuncino il Vangelo insieme alle scoperte scientifiche, all’ambiente, all’economia, ai diritti...
Gesù nasce povero, per invitarci a confidare non nei beni materiali, ma nell’Amore di Dio. Ce lo ricorda anche papa Leone XIV nel suo primo documento, dedicato proprio ai poveri.
Dopo otto anni le clarisse sono tornate ad abitare il monastero di Santa Rosa a Viterbo. Ma non da sole. Accanto a loro, altre suore e laiche e laici danno vita a una comunità sostenuta da uno spirito sinodale, al servizio del Vangelo.
In questo tempo in cui sembra assurdamente normale l’idea della guerra, salutiamo le vite vissute dei nostri cari e preghiamole di aiutarci a costruire qui sulla terra, e ora, la pace.
Occorre riconoscere l’essere umano dietro a etichette come «povero» e «mendicante». Occorre dare voce a chi non ce l’ha e dare visibilità a chi è invisibile. L’altro esiste quando accettiamo di vederlo, incontrarlo, ascoltarlo.