© Hakan Akgun / dia images / Getty Images

«Situazione tragica»

È quella di molte zone del sud-est della Turchia e del nord della Siria, colpite da fortissime scosse sismiche nella notte tra il 5 e il 6 febbraio.
| Redazione

A poche ore dal terremoto di magnitudo 7.8 che, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, ha devastato il sud-est della Turchia e il nord della Siria, due sopravvissuti si abbracciano mentre tutt’intorno proseguono le ricerche tra le macerie. Sono oltre 20 mila finora le vittime accertate.

«La situazione è tragica – ha commentato Philippe Leclerc, rappresentante UNHCR in Turchia –. In queste ore l’UNHCR sta provvedendo, insieme ad altre agenzie ONU, alle richieste delle autorità turche, principalmente di set da cucina, materassi e tende, in modo da supportare le attività di ricerca sia dei cittadini turchi, sia dei rifugiati siriani».

Si stima che il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria sia stato mille volte superiore a quello di Amatrice del 2016. Si tratta del quarto più violento registrato nell'area turco-siriana dal lontano 1668.

A proposito della tragedia che ha investito la Turchia e la Siria si è espresso anche papa Francesco che, in due telegrammi indirizzati ai nunzi Mario Zenari e Marek Solczynski (rispettivamente nunzi di Siria e Turchia), ha espresso la sua «profonda tristezza», offrendo «accorate preghiere per le anime dei defunti e per tutti coloro che li piangono».

Data di aggiornamento: 10 Febbraio 2023