Stop al riarmo

Intervista a Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci! che, dal 10 aprile al 10 maggio organizza in tutta Italia una campagna per chiedere al Governo meno investimenti in armi, e più in scuole, ospedali, servizi sociali e ambiente.
11 Aprile 2025 | di

Stop al riarmo

Stop al riarmo

La Campagna Sbilanciamoci! nasce nel 1999 da 51 organizzazioni e reti della società civile (da Altromercato a Beati i Costruttori di Pace, da CNCA al Gruppo Abele, dalla Fondazione Finanza Etica a Pax Christi, fino a WWF Italia) impegnate nel campo della pace e del disarmo, dell’ambiente, dell’inclusione e dell’accoglienza dei migranti, di finanza etica e cooperazione internazionale, di commercio equo ed economia sociale e solidale, con l’obiettivo di immaginare e perseguire una società basata su altri valori, più umani, rispetto a quella attuale, costruendo un’economia fondata sui principi di giustizia economica e sociale, sostenibilità ambientale, pace e solidarietà.

Da allora, Sbilanciamoci! ha realizzato numerose iniziative, strumenti di analisi e proposte di intervento. Tra le più note, ricordiamo la cosiddetta «Controfinanziaria» (qui è possibile scaricare l'edizione 2025), cioè un Rapporto che di anno in anno «analizza in dettaglio le scelte e i provvedimenti di politica economica e finanziaria del Governo e propone contestualmente una manovra alternativa di Bilancio a saldo zero, con proposte puntali e concrete per riorientare la spesa pubblica a favore di un’economia di giustizia, della garanzia dei diritti e dell’inclusione sociale, di un modello di sviluppo equo e sostenibile».

Prossima iniziativa di Sbilanciamoci! (insieme con altre realtà, come Rete Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, e Greenpeace) la Campagna «Ferma il Riarmo», una campagna di mobilitazione e sensibilizzazione sul tema del disarmo che si svolge dal 10 aprile al 10 maggio in tutta Italia. Perché, ricordano gli organizzatori, se «l’Europa annuncia un piano di 800 miliardi per le spese militari. E l’Italia ha già aumentato nel 2025 del 12% delle spese militari e si appresta a spendere 40 miliardi di euro nei prossimi anni per i sistemi d’arma» dobbiamo ricordare che «questo significa meno risorse per la scuola, per gli ospedali, per i servizi sociali, per l’ambiente, per il lavoro». Quindi è necessario che i cittadini, insieme, si mobilitino per fermare i piani di riarmo e rilanciare le politiche di pace.

Ne abbiamo parlato con Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!, che abbiamo incontrato a margine dell’evento «Debito, Conflitti, Povertà e corsa agli armamenti» organizzato lo scorso 2 aprile a Mestre dal coordinamento «InMarcia per la Pace».

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

 

 

Data di aggiornamento: 11 Aprile 2025
Lascia un commento che verrà pubblicato