Un’adozione nel nome del Santo

Padre Giorgio Laggioni, vicerettore della Basilica, ci racconta una bellissima storia di adozione realizzatasi grazie all’intervento di sant’Antonio. Un augurio luminoso per l’anno appena iniziato.
29 Dicembre 2008 | di


Msa. Padre Giorgio, vuole raccontarci che cosa le è capitato lo scorso ottobre?

Laggioni. Era un sabato luminoso, precisamente il giorno di san Luca. All’ora di pranzo vengo chiamato dalla portineria: non immaginavo quale grande e bella sorpresa mi aspettasse. Esco in chiostro e vedo una coppia di genitori, ciascuno con un bimbo in braccio, e due carrozzine. Chiedono di potermi parlare: vogliono raccontare quanto è accaduto loro e consegnarmi qualcosa. Entrati in parlatorio, mi aprono lo scrigno del cuore, mostrandomi la loro perla preziosa.

Di che cosa si trattava?

Da molto tempo attendevano in adozione un figlio, ma sembrava che le pratiche non procedessero nei tempi e nei modi desiderati. Nel frattempo, immigrati dal Sud al Nord, avevano pregato molto sant’Antonio chiedendogli questa grazia. Il Santo, dopo un tempo di attesa, non ha fatto mancare il suo aiuto: alla domanda di adozione, presentata il 13 giugno 2006, sant’Antonio ha risposto un anno e un giorno dopo. Il 14 giugno 2007, infatti, il telefono di casa squillò.

Chi c’era all’altro capo della cornetta?

Era il tribunale: li informava che la loro domanda era stata finalmente accolta. All’ospedale c’erano due neonati in attesa di adozione: nati prematuri, non erano stati riconosciuti dai loro genitori naturali. I due sposi si sono affrettati per andare a vederli e si sono trovati di fronte due gemellini, uno dei quali perfettamente sano, l’altro affetto da sindrome di Down e senza una manina.

Come hanno reagito a quest’incontro?

Dopo la sorpresa e l’iniziale incertezza sul da farsi, la decisione di accettarli entrambi è stata presa senza particolari drammi. Sono venuti qui in Basilica per ringraziare il Santo di questa doppia grazia del tutto inattesa e imprevedibile, e per esprimergli la loro riconoscenza, attraverso il dono di una preziosa collana d’oro.

Padre Giorgio, lei come ha accolto il racconto di questa famiglia?

Ho provato un grande stupore e una forte commozione interiore per l’autentico prodigio di carità che sant’Antonio è riuscito a realizzare in questi nostri tempi. L’esperienza di queste quattro persone mi ha confermato che sant’Antonio è particolarmente attivo sul fronte della difesa e dell’accoglienza della vita. Ancora oggi si prende cura dei «suoi» orfanelli, trovando casa e genitori a due bambini che altri non erano riusciti ad accogliere.

Il Santo ha operato in un modo davvero speciale...

Sì, sant’Antonio non si è accontentato di esaudire la richiesta dei due futuri genitori, ma li ha messi anche in grado di allargare il loro amore, coronando la disponibilità che avevano coltivato nell’animo con un ulteriore gesto di generosità, aprendo il loro cuore a una situazione umana oggettivamente più difficile di altre. Mi ha colpito la tenerezza di questi genitori adottivi nei confronti dei due gemellini, che sorridevano vispi, entrambi sotto lo sguardo amoroso, tenero, gioioso e sereno di mamma e papà.

E poi l’incontro come si è concluso?

Come gesto immediato da parte mia ho sentito il bisogno di dare loro la benedizione in nome di sant’Antonio, affinché, per intercessione del nostro Santo, siano sempre sostenuti dalla forza che il Signore non fa mai mancare a chi si apre alla solidarietà. È stata veramente una luce intensa che si è accesa nel grigiore di tante storie dove non c’è spazio per l’accoglienza del debole. Nel nostro ministero, confessando, sentiamo molti drammi nei quali l’egoismo devasta la vita familiare. Qui si respira qualcosa di diverso: una speranza si è accesa, nel nome di Antonio. 



 

Appuntamenti

Benedizione delle mamme in attesa


Domenica 1 febbraio: in occasione della «Giornata per la vita», durante la messa delle ore 11.00 presieduta da padre Enzo Poiana, rettore della Basilica, cisarà la benedizione e l’affidamento a sant’Antonio di tutte le mamme in attesa di un figlio. Chi volesse essere idealmente presente alla benedizione, ma fosse impossibilitato, può spedire una lettera che sarà deposta ai piedi dell’altare durante la messa.

Inviarla a «Messaggero di sant’Antonio», «Giornata per la vita 2009», via Orto Botanico, 11 – 35123 Padova, o spedire un’e-mail a: contattaci@santantonio.org sempre specificando l’oggetto: Benedizione Giornata per la vita 2009.


 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017