«C’è bisogno di un senso più profondo di responsabilità. Il carcere deve poter essere il luogo dove riflettere su se stessi, dove ritrovare la voglia di esistere e darsi delle regole. Chi è recluso è una persona. Chi garantisce la sicurezza deve sentirsi persona tra le persone. Luogo di detenzione e luogo di lavoro, il carcere non può essere inteso solo in chiave coercitiva».
Debutta in occasione del Giubileo dei carcerati il docufilm «Mai dire mai», prodotto da Tv2000. Gli interventi dei protagonisti e la voce (a cura di Sabina Fadel) del regista Andrea Salvadore.
Il direttore del Messaggero di sant’Antonio in carcere per presentare il suo libro Wanted, esercizi spirituali francescani per ladri e briganti. Un testo che parla di misericordia, perché l'uomo non è mai comunque il proprio errore.
«Ci vuole molto coraggio per accettare la giornata delle moltitudini di sofferenze. Il tuo sguardo tra le sbarre della cella che ti “ospita” smarrito si sfuoca, già stanco, dentro di te. Da subito c’è rabbia, ribellanza di tutto.