Giusto sette secoli fa, il beato friulano partiva da Venezia destinazione Cina. A distanza di 700 anni, rimane intatto il fascino della relazione di viaggio che egli offrì all’Occidente, e che in controluce parla anche della sua santità.
Straordinarie rivelazioni dal testamento originale del viaggiatore veneziano: una pergamena di pecora del 1324, ora pubblicata da Scrinium all’interno dell’opera «Ego Marcus Paulo volo et ordino».
Alla scoperta della prima personale italiana dedicata al maestro cinese del «camouflage». Una settantina di scatti che, dalla Cina all’Italia, ripercorrono la carriera di un «camaleonte» abituato a fondersi con l’ambiente per raccontarlo.
Gli ultimi anni della sua vita andava vestito di bianco. Una lunga barba gli incorniciava il volto. Parlava di pace, e ancora di morte e di vita. Era per tutti un grande saggio. Aveva girato il mondo e portato alla luce realtà nascoste, vicende di popoli vicini e lontani.