«Ecco il motivo delle prove: vivere, lasciando che tutto il senso della nostra vita lo sappia e lo conosca Lui solo». Così scriveva Benedetta Bianchi Porro, proclamata beata il 14 settembre.
I tagli sull’opera di Lucio Fontana ci riportano alle ferite che, in Gesù e solo in Gesù, possono trasformarsi in feritoie dove Lui può passare e risanare. Ne fecero esperienza i santi dell’Ordine francescano, che ricordiamo il 29 novembre.
Pensare che il bene sia impossibile o peggio ancora inutile è una grande tentazione del demonio che porta allo scoraggiamento e al disimpegno. Sant’Antonio lo sapeva bene, e ci aiuta a reagire.
Se l’esperienza delle stimmate ricevute da Francesco fu unica e straordinaria, in realtà anche ciascuno di noi può lasciarsi toccare docilmente dall'amore di Gesù, diventandone poi riflesso vivente.
Per la Pasqua 1997, monsignor Antonio Riboldi, testimone del terremoto del Belice, firmò sul «Messaggero di sant’Antonio» un intenso articolo che vi riproponiamo oggi, nel giorno del suo funerale, in sua grata memoria.