Nuovo anno, «nuova veste» ma la passione di sempre. Perché l’inedito formato grafico della rivista non muterà quella lettura della realtà in chiave evangelica, francescana e antoniana che ci contraddistingue.
Le lettere aperte del sindacato degli editori (Fieg e Enpa) e dei giornalisti (Fnsi) in vista del voto europeo del 12 settembre a Strasburgo per la difesa del diritto d’autore.
Un poeta deve, per forza, essere condannato a soffrire? Può «vivere di poesia» o solo sopravvivere? Economia e poesia sono costrette a non incontrarsi mai?
Indurre il sorriso in modo discreto, stimolando la riflessione, non è impresa da poco. Attraverso le sue strisce umoristiche (successione di vignette che formano una mini-storia), Paolo del Vaglio sapeva farlo. E piuttosto bene. Artista, intellettuale e uomo di fede, in oltre settant’anni di carriera l’autore partenopeo (Napoli, 1928-2014) ha portato sulle pagine di quotidiani, settimanali e mensili del Paese angeli e diavoli, frati, poeti e comuni mortali.
«C’era una volta... – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno». Ma... Questa è la favola di Pinocchio! Eh, no, qui vogliamo invece raccontare una favola vera.