Asili nido hub di comunità

Il Rapporto Fast dimostra che l’asilo nido non solo è un servizio vitale per le famiglie ma diventa il primo tassello per costruire un nuovo welfare.
29 Settembre 2025 | di

Un asilo nido può diventare un hub sociale, ovvero un crocevia di relazioni, servizi, attività, capace di arricchire e consolidare una comunità. È quanto risulta dal Rapporto Fast, il secondo di una serie di ricerche condotte da Secondo Welfare in collaborazione con Fondazione Lottomatica. Il fine di queste ricerche è progettare un nuovo welfare per la famiglia, con l’obiettivo di contrastare le ragioni che portano l’Italia ad essere uno dei Paesi con la più forte denatalità al mondo.

Quest’ultimo rapporto si concentra sugli asili nido, come primo tassello per costruire una nuova architettura di welfare familiare. L’Italia è tra i Paesi europei più arretrati per accesso ai servizi per la prima infanzia, mentre altri Paesi possono garantire un posto all’asilo nido a ogni nuovo nato; e questo nonostante in Italia negli ultimi 15 anni le nascite siano calate di circa il 15%.

Il mancato accesso all’asilo nido non è solo una questione di gestione familiare ma diventa uno svantaggio particolarmente grave per i bambini che nascono in un contesto di povertà ed emarginazione. È ormai appurato che chi nasce in povertà tende a mantenere il suo status nel corso della vita. L’asilo nido rompe fin dall’inizio questo schema offrendo al bambino più stimoli e opportunità di sviluppo e alle madri la possibilità di lavorare, contribuendo al miglioramento socio-economico delle famiglie svantaggiate.

La ricerca conferma il divario tra il Centro-Nord e il Sud, ma cerca anche di comprendere le ragioni di tale divario. Il fattore più importante sembra essere la presenza più o meno significativa di reti sociali, di regole condivise e di relazioni di fiducia tra i membri di una comunità, ovvero tutti quei fattori sociali che gli esperti chiamano «capitale sociale».

Si è visto che nei territori dove il capitale sociale è un intreccio di relazioni tra gruppi e realtà più ampie e diversificate è più facile che si sviluppino i servizi per la prima infanzia. Mentre là dove queste relazioni sono più limitate e chiuse in piccoli gruppi, tali servizi non si sviluppano e si tende a far ricorso alle sole relazioni familiari e amicali, limitando le opportunità di crescita per i bambini e la possibilità per le famiglie più povere di migliorare il proprio status.

Quindi più relazioni tra diversi, più fiducia, più regole, più collaborazione tra realtà del territorio generano più servizi per l’infanzia e più possibilità per le famiglie di affrancarsi dalla marginalità.

Non solo, la ricerca dimostra anche che una volta nati, gli asili nido diventano hub di comunità, ovvero generano a loro volta altre reti, altre relazioni, altre possibilità per la comunità, arricchendo il capitale sociale.

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Data di aggiornamento: 30 Settembre 2025
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