Ayrton Senna Forever
Domenica 1° maggio 1994, il pilota brasiliano Ayrton Senna da Silva, a causa del cedimento del piantone dello sterzo, si schiantò con la sua Williams contro una barriera di cemento della curva del Tamburello, sul circuito di Imola, durante il Gran Premio di San Marino di Formula 1. Il puntone della sospensione anteriore destra entrò nel suo casco. Nonostante i soccorsi tempestivi, le sue condizioni apparvero subito gravissime, e fu trasportato all’Ospedale Maggiore di Bologna dove morì poco dopo. A trent’anni di distanza, la Formula 1 è completamente cambiata, e con essa anche la sicurezza delle vetture.
La memoria delle gesta del tre volte campione del mondo di Formula 1, è ancora viva nel cuore degli sportivi grazie al suo temperamento, alla sua intelligenza, oltre che per l’umanità e l’altruismo che hanno sempre caratterizzato la sua vita. Una generosità, quella di Senna, che oggi prosegue con le attività della Fondazione che porta il suo nome.
Il Museo nazionale dell’automobile di Torino racconta l’epica avventura sportiva di Senna, che era di origine italiana per parte di madre, con la mostra dal titolo «Ayrton Senna Forever», allestita fino al 13 ottobre, e curata da Carlo Cavicchi, amico di Senna, e per 15 anni direttore del settimanale «Autosprint».