Doutor Ricardo, Terra do Filó
Un tempo era consuetudine trascorrere le serate in casa o addirittura, nei rigidi inverni, nelle stalle, scaldandosi vicino agli animali e bevendo il brodo di gallina, insieme ai parenti e ai vicini, per farsi compagnia e tenere in vita le tradizioni: recitare il rosario, raccontarsi le storie o le ultime novità, magari leggere quella lettera che arrivava da tanto lontano dal parente partito per la Mèrica, filare, impagliare le sedie o svolgere qualche piccolo lavoretto manuale: questo significava far filò (l’accento sulla lettera «o» varia dalla lingua italiana a quella portoghese, ndr) nella società contadina, prima dell’arrivo della radio e della televisione che hanno soppiantato queste pratiche di narrazione orale, trasmissione culturale e scambio sociale.
Eppure nel mondo c’è ancora chi ricorda e mantiene queste eredità e ne fa motivo di riconoscimento identitario, come accade in Brasile, nella cittadina di Doutor Ricardo, che prende il nome da un medico molto capace e onorato, e riconosciuto dal governo brasiliano a fine Ottocento. Chiamato inizialmente Vila Ricarda, il comune si trova a 170 chilometri dalla capitale Porto Alegre, nella regione alta di Vale do Taquari, nello Stato di Rio Grande do Sul. In base al censimento del 2023, conta 2 mila abitanti, la maggior parte discendenti italo-veneti alla quarta, quinta o sesta generazione di una colonizzazione che ha lasciato segni nello stile architettonico, ma soprattutto nel comportamento verso la famiglia, il lavoro e la fede.
I ricardensi investono per preservare le tradizioni e i costumi dei migranti attraverso iniziative culturali, tanto che nel 2005 il Comune ha inserito, con un’apposita legge nel proprio calendario degli eventi, la Settimana Italiana che ogni anno, a maggio, viene commemorata attraverso celebrazioni come il Filó che coinvolgono la cultura italiana. Durante la prima edizione, il 19 maggio 2006, è nato anche il gruppo canoro per adulti Amici del Filó, e l’anno successivo quello di giovani che hanno presentato l’opera teatrale intitolata Espetáculo Doutor Ricardo Terra do Filó da Imigração Italiana. Dal 2013 i Filó hanno iniziato a svolgersi non solo nella zona centrale del paese, ma anche negli altri quartieri, per valorizzare maggiormente sia le origini che i luoghi in cui si tenevano tali ritrovi, ossia nelle comunità e nelle case.
Il Filó è diventato un marchio
Il nome «Terra do Filó» associato a Doutor Ricardo è stato ufficializzato nel 2014 con una legge municipale, mentre nel 2017 il marchio è stato registrato presso l’INPI (Istituto Nazionale della Proprietà Industriale), e nel 2019 è stato approvato da una legge statale. In quest’ultimo anno il Comune ha istituito il taier (il tagliere) come simbolo ufficiale della «Terra do Filó» e ha stabilito la co-ufficializzazione della lingua talian o vêneto-brasilian assieme al portoghese. Anche nel 2020 e 2021, periodo della pandemia, il Comune ha continuato a festeggiare in modalità online con l’evento Filó Virtual, pubblicando presentazioni video con tematiche legate alla festa.
Durante la 13ª edizione del Filó, l’anno scorso, c’è stata la presentazione delle mascotte Filó e Filomena che simboleggiano una coppia di migranti italiani e, infine, nella stessa edizione è stato ideato il documentario La Música Taliana ntela Terra do Filó. Le proposte di pubblicazioni, opuscoli e documentari, assieme agli eventi, i gruppi di canto, di ballo e altri progetti hanno costruito un tale percorso culturale da far diventare il Filó la festa principale del Comune e spesso anche delle aree limitrofe, oltre che un’importante referenza storico-culturale per tutto lo Stato del Rio Grande do Sul, per alcuni conosciuto come l’Ottava Provincia Veneta, a causa della grande concentrazione di oriundi che miracolosamente mantengono usi e costumi anche alla quinta, sesta e, a volte, settima generazione.
Al via la 19ª edizione
Ogni anno, il Filó aumenta la sua popolarità nella regione della Vale do Taquari e in tutto lo Stato, e durante le giornate dedicate alla festa a Doutor Ricardo - Terra do Filó si celebra la cultura italiana, benedetta dalla religiosità, tanto che si può assistere alla Messa in lingua talian con i relativi canti, al rosario con le litanie in latino, alle ampie tavolate di polenta, salumi, formaggi, vini e diverse proposte gastronomiche tipiche, insieme alla convivialità, ai balli e alla musica. La Festa è oggigiorno un patrimonio immateriale necessario per non dimenticare le proprie radici e per valorizzare e far conoscere alle nuove generazioni il piacere di ritrovarsi a far filò.
Questo mese, la 19ª edizione presenta un fitto calendario di eventi: il 4 maggio con il Filó dell’Associazione Ricardense del Turismo Coloniale ARTUC, il 10 con il Filó in una comunità all’interno del Comune, mentre il 16 maggio le scuole tengono la seconda Serata Terra do Filó, e il 17 gli anziani festeggiano il Filó del gruppo Migliore Età. La kermesse prosegue il 25 maggio con l’incontro dei Cori adulti per concludersi il 31 maggio con il grande Filó presso la sede comunale.
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