© PATRICIA MOREIRA/AFP via Getty Images

Fatima, oltre i muri delle diversità

La Vergine Maria «non conosce i muri delle diversità culturali, sociali, politiche» ha detto il cardinale Pietro Parolin, nell'omelia alla Messa internazionale che ha chiuso il pellegrinaggio del 12 e 13 maggio nel Santuario di Fatima.
| Redazione

13 maggio, Cova da Iria, Portogallo. Una statua raffigurante la Madonna di Fatima viene portata in processione nel giorno in cui si celebra l'anniversario dell'apparizione della Vergine ai pastorelli Giacinta Marto, Francesco Marto e Lúcia dos Santos (13 maggio 1917). Ogni anno questa ricorrenza viene celebrata con un pellegrinaggio di due giorni al Santuario di Fatima che attira fedeli da tutto il mondo (solo nel 2023: oltre 200 mila pellegrini provenienti dal Portogallo e da altri 26 Paesi, tra cui 320 ammalati). 

A presiedere la Messa lo scorso 13 maggio nel Santuario di Fatima il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. «La storia dei credenti, di cui Fatima è segno e annuncio, ci mostra sempre Maria sollecita e presente, per grazia di Dio, nella vita quotidiana dei credenti e nel loro tempo - ha affermato Parolin -, affinché la luce della Pasqua illumini le menti, i cuori, le mani, le opere e i giorni, aprendoli così al futuro di Dio, che è sempre un futuro di pace e di speranza». La Vergine Maria, ha aggiunto il segretario di Stato, «non conosce i muri delle diversità culturali, sociali, politiche», anzi «insegna ad allargare gli spazi della Chiesa», perché sia una comunità «in cui l'armonia delle differenze rende inutile la volontà di dominio e di omologazione».

Data di aggiornamento: 14 Maggio 2023