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Globalizzare la cura

Mentre nei Paesi sviluppati le campagne vaccinali contro il covid procedono a ritmi serrati, l'accesso ai vaccini resta un'incognita nelle aree più povere del pianeta. Ma le cure, ci ricorda papa Francesco, non devono essere merce per pochi.
| Redazione

Arequipa, Perù. Tre operatori sanitari attraversano un fiume su un ponte di legno per raggiungere un villaggio remoto e distribuire i vaccini ai suoi abitanti. A fronte di una campagna vaccinale sempre più organizzata e poderosa nei Paesi sviluppati, persiste la grandissima difficoltà per tutti gli altri Paesi di accedere all'unica arma finora disponibile contro il covid

Parafrasando papa Francesco, lo scorso settembre, durante il discorso ai membri della fondazione Banco Farmaceutico: «Sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile, o quel vaccino. Conosciamo il pericolo della globalizzazione dell’indifferenza. Vi propongo invece di globalizzare la cura, cioè la possibilità di accesso a quei farmaci che potrebbero salvare tante vite per tutte le popolazioni. E per fare questo c’è bisogno di uno sforzo comune, di una convergenza che coinvolga tutti».

Data di aggiornamento: 06 Luglio 2021