Jack London. Le strade dell'uomo
Cento anni fa, nel novembre del 1916, scompariva Jack London: uno dei più originali, controversi e, per alcuni versi, visionari scrittori di tutti i tempi. Probabilmente perché le mille avventure narrate nei suoi romanzi – come i celeberrimi Il richiamo della foresta, Zanna Bianca e il quasi autobiografico Martin Eden – ma soprattutto nelle sue decine di racconti, cui non sono estranei gli echi di romanzieri come Stevenson e Kipling, London le aveva sperimentate davvero sulla sua pelle, in occasione dei suoi vagabondaggi, arrabattandosi con i lavori più disparati, gettandosi a capofitto nella corsa all’oro del Klondike, così come nella guerra russo-giapponese. E affinando, in questo modo, il suo talento e la sua capacità di avvincere e appassionare con parole immaginifiche.
Questo libro rende omaggio a un London giornalista e romanziere, alle sue foto, ai brani tratti dai suoi scritti che ci restituiscono i drammi umani delle periferie povere di una Londra irriconoscibile, affollata di emarginati; l’epica narrazione del terremoto di San Francisco che ci precipita nell’orrore di una devastazione che pare avvenuta ieri, e non più di un secolo fa. E le palpitanti sensazioni di una crociera sul Pacifico, a bordo di un piccolo veliero, lo Snark.
I personaggi dei romanzi e dei racconti di London sono così veri e sensibili perché prima di esistere nella finzione, si sono abbeverati all’esperienza del loro autore. Perché realtà e fantasia si sovrappongono e si inseguono, restituendoci puntualmente la visione e l’emozione del loro vissuto.