In che modo l’educazione ricevuta durante l’infanzia influenza il nostro vivere da adulti?È la domanda di fondo da cui prendono avvio queste pagine firmate da Daniele Novara, pedagogista di lungo corso. Perché, che ne siamo consapevoli o meno, ciascuno di noi è cresciuto (e, se siamo genitori, a nostra volta lo abbiamo utilizzato) seguendo un copione educativo pensato per noi dai nostri genitori.
Conoscete il futoshiki? Sapete cos’è un convertiplano? Quanti piatti regionali vi vengono in mente guardando la cartina dell’Italia? Sono solo alcune delle tante domande che questo simpatico libro propone sotto forma di passatempi, letture ed enigmistica. Tra giochi di vero o falso, caccia all’errore, aguzza la vista, quiz a risposta multipla e quesiti di logica, l’obiettivo è divertirsi imparando.
È una Bosnia trasformata quella che esce da questo romanzo. Una terra martoriata da lunghi e terribili anni di guerra che hanno visto come teatro i Balcani.
La bellezza sia con te, un monito prezioso, un viatico essenziale, è il titolo dell’ultimo libro di Antonia Arslan. La scrittrice di origine armena, nota ai lettori del «Messaggero di sant’Antonio», dopo diverse pubblicazioni a carattere letterario ha imboccato la strada della narrativa e non si è più fermata (da La masseria delle Allodole i fratelli Taviani hanno tratto un film).
La straordinaria bellezza del Messico e l’incubo della violenza. I colori di uno straordinario paesaggio spesso si intrecciano con la piaga della corruzione e della criminalità. Viaggiare in questo Paese significa coglierne il positivo che l’ambiente offre, ma anche il silenzioso calvario di una quotidianità piagata da intrecci tra smerci di droga, armi ed esseri umani. Fausta Speranza ripercorre dimensioni umane e sociali, proponendo un viaggio da vertigine sulle «montagne russe» dei paradossi del Messico.
Gli ergastolani del carcere aquilano di Sulmona, e i familiari delle vittime dei loro crimini hanno una cosa in comune: il dolore che si porteranno nel cuore per tutta la vita. I primi perché non rivedranno mai la libertà, i secondi perché non riabbracceranno più i loro cari.