La bellezza sia con te, un monito prezioso, un viatico essenziale, è il titolo dell’ultimo libro di Antonia Arslan. La scrittrice di origine armena, nota ai lettori del «Messaggero di sant’Antonio», dopo diverse pubblicazioni a carattere letterario ha imboccato la strada della narrativa e non si è più fermata (da La masseria delle Allodole i fratelli Taviani hanno tratto un film).
Ebbene, questo suo ultimo volume aggiunge un tassello alla storia armena, perché racconta vicende di membri della sua famiglia: il papà Khayël, il nonno Yerwant, lontani parenti o cugini armeni ritrovati nelle più diverse parti del mondo, in America, ad Aleppo... Storie di tragedie e di salvezza che hanno sullo sfondo il genocidio del 1915.
Ma questo è anche un bellissimo inno ai libri e alla lettura, perché leggere è bello, «condividere la vita degli altri» apre mondi, apre il cuore e la mente. «C’è sempre una strada da un cuore all’altro», recita il sottotitolo, e quella strada può essere colmata da un libro. Un libro può essere medicina nelle giornate buie. E molti sono i libri che Antonia ha trovato e letto.
Nel cuore dell’essere umano la speranza resiste anche se falsi predicatori o profeti di sventura vorrebbero instillare odio e negatività. La bellezza per Antonia Arslan è fatta di tante fiammelle che resistono nel mondo.
Se vogliamo trovare una collocazione, tra i numerosi scritti dell’autrice questo è il libro dell’umanità, degli affetti che resistono oltre la morte, delle «persone che abbiamo amato che sono sempre con noi». «Restano attraverso la dolce forza della memoria, dei loro gesti e dei loro atti, del loro “camminare con noi”, anche se per tutti prima o poi si fa sera…».