La via scelta da Chiara
«Il Figlio di Dio si è fatto nostra via; e questa con la parola e l’esempio ci indicò e insegnò il beato nostro padre Francesco, vero amante e imitatore di Lui» (Fonti francescane 2824).
Queste parole si trovano nel Testamento di santa Chiara d’Assisi, uno degli scritti più importanti per rileggere la sua esperienza di fede. Esse sono anche riportate in una delle statue del percorso “Vangelo e Carità” presente presso i Santuari Antoniani di Camposampiero: sei opere che raffigurano eventi della vita di sant’Antonio, intrecciati con il Vangelo. Sono state eseguite dallo scultore Romeo Sandrin in occasione del Giubileo del 2000, venticinque anni fa. L’ultima di esse è titolata “I carismi” e vuole esprimere l’azione dello Spirito Santo attraverso vari simboli utilizzati nella Bibbia: la colomba, il fuoco, l’acqua. Al centro dell’opera è presente un libro, nelle cui pagine sono scolpite delle figure francescane; in particolare, nelle prime due sono presenti san Francesco e santa Chiara, mentre nelle altre troviamo sant’Antonio, il beato Luca Belludi, san Massimiliano Kolbe e il venerabile Girolamo Biasi (che ha la sua tomba nel Santuario della Visione, lì vicino). Proprio nella rappresentazione di santa Chiara, a fianco della sua figura scolpita sulla pagina di bronzo, ritroviamo le parole sopra citate.
Chiara è stata una donna straordinaria per il suo tempo: con perseveranza ha scelto una vita non facile, senza agi e comodità, vissuta in povertà e affidata completamente alla Provvidenza. Ma che senso ha scegliere e amare la povertà? In realtà dietro a questo c’è sempre stata per Chiara la scelta profonda di amare e di seguire Gesù: è lui la via! E Francesco, suo concittadino, con radicalità aveva iniziato a percorrere questo cammino, vivendo il Vangelo, semplicemente, senza se e senza ma. Proprio lui è considerato da Chiara il padre che le ha indicato e insegnato la via da percorrere, con la parola e con l’esempio, cioè con la sua stessa vita. Una vita luminosa e affascinante, capace di appassionare tante persone allora come oggi. Ma com’è possibile tutto questo? È solo frutto dell’impegno umano, della buona volontà e disponibilità? No, anzitutto c’è un passo che Dio fa verso di noi: “il Figlio di Dio si è fatto nostra via”. Dio stesso ci viene incontro in Gesù con la sua grazia, con il suo amore. Lui precede i nostri passi e invita a fargli spazio per riconoscere in Lui il punto di partenza della nostra vita. Lo fa in tanti modi, anzitutto chiamandoci alla vita: sarà anche dura, per tanti motivi, per tante situazioni difficili e pesanti che ci troviamo ad affrontare… ma resta sempre un dono pieno di sorprese. La più grande è forse che senza meriti siamo amati da Lui.
Di questo ha fatto esperienza Chiara, su questo ha giocato la sua vita.