Nuove reclute in Vaticano
6 maggio, Città del Vaticano: 23 nuove guardie svizzere, dopo essere state ricevute da papa Francesco in Sala Clementina, hanno giurato nel Cortile di San Damaso. La cerimonia del giuramento, che ricorre lo stesso giorno ogni anno, commemora le 147 guardie morte il 6 maggio 1527, durante il sacco di Roma, per difendere papa Clemente VII dalle truppe al soldo di Carlo V d'Asburgo.
«La Guardia Svizzera Pontificia è una grande famiglia, una comunità vivace e fraterna, sia nei momenti di servizio che in quelli liberi da mansioni lavorative - ha detto papa Francesco alle nuove reclute riunite in Sala Clementina -. E come la famiglia è un luogo di crescita, dove si imparano tante cose utili per la vita, così è nella Guardia: è un ambiente di formazione umana e cristiana per tutti. I giovani sono arricchiti dall’esperienza dei più anziani i quali, a loro volta, possono essere edificati e imparare dall’apertura dei giovani, dal loro entusiasmo che li porta a esplorare in continuazione, mossi da una positiva curiosità. In particolare a voi reclute dico: non smarrite il coraggio e la passione per scoprire cose nuove!».
«Mi piace pensare che la decisione di porre alcuni anni della vostra vita a disposizione del Papa e della Santa Sede non sia estranea al percorso personale di fede - ha continuato il Pontefice -. La vostra missione qui in Vaticano è una strada che il Signore vi ha aperto per vivere il vostro Battesimo e rendere gioiosa testimonianza della fede in Cristo. Una fede che avete appreso in famiglia, coltivata in parrocchia e che manifesta l’intensità del legame dei cattolici svizzeri alla Chiesa di Roma. Siete chiamati a rendere ragione di questa fede anche nei vari posti di servizio. Nel volto di quanti avvicinate ogni giorno, siano essi membri della Curia romana o pellegrini e turisti, scorgete altrettanti inviti a riconoscere e a condividere l’amore di Dio per ciascuno. Ogni situazione, ogni incontro possa rappresentare un’opportunità per mettere in pratica il Vangelo di Cristo, per imparare dal Signore e per vivere l’amore fraterno nel suo nome e con il suo Spirito».
«Care Guardie Svizzere - ha concluso papa Bergoglio -, non dimenticate che il Signore cammina con voi, è sempre al vostro fianco nei momenti sereni e in quelli difficili. Vi auguro di sentire la consolazione della sua vicinanza, vicinanza luminosa, vicinanza misericordiosa. Rinnovo all’intero Corpo la mia gratitudine per la diligente e generosa collaborazione, di cui ogni giorno sono testimone. Affido tutti voi qui presenti e i vostri connazionali alla materna protezione della Vergine Maria e del Santo Patrono Nicola da Flüe. Di cuore vi benedico, e vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie!».