Pena di morte: più vicini all’abolizione
In un contesto di guerre, aggressività e violazione dei diritti umani, c’è una notizia che va in controtendenza, ricordandoci che possiamo sempre «rimanere umani». Il 17 dicembre, all’Assemblea generale dell’Onu c’è stata una votazione storica, in cui più di due terzi degli stati membri hanno sostenuto la richiesta di istituire una moratoria sulle esecuzioni capitali, in vista dell’abolizione della pena di morte.
A contribuire a questa svolta anche l’Italia. La risoluzione, la decima in materia, infatti, è stata promossa da Argentina e Italia a nome di una task force inter-regionale di stati membri, sponsorizzata da 70 stati. Ha ottenuto per la prima volta 130 voti a favore. Solo nel 2007 gli stati a favore erano 104.
«Questo voto segna una svolta e dimostra che gli stati membri delle Nazioni Unite sono decisamente più vicini al ripudio della pena di morte, al momento sanzione legittima dal punto di vista del diritto internazionale – ha dichiarato Chiara Sangiorgio, esperta di Amnesty International sulla pena di morte –. Il sostegno senza precedenti ottenuto dalla risoluzione mostra che il percorso globale verso l’abolizione non può essere fermato».
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