Immaginiamoci in una situazione simile a quella di tanti migranti: sradicati da casa nostra, strappati alla nostra lingua madre, in cerca di un futuro per noi e i nostri cari mossi da disperata speranza. Che cosa faremmo?
Nell’era dell’iperconnessione, le nostre capacità mnemoniche, ma pure l’attenzione, il pensiero critico e addirittura l’empatia, sono a rischio. Lo dicono studi, ricerche e tantissimi libri.
Quasi un italiano su dieci è in povertà assoluta, ma spesso anche chi ha un lavoro non ce la fa. La solidarietà allevia ma è ora che la politica agisca.
Nelle società di ieri, e in parte anche di oggi le donne avevano un sesto senso, una speciale attitudine per leggere in anticipo i «segnali deboli» delle crisi relazionali, e così riuscivano a prevenire le varie forme di carenza e povertà.
Mai come oggi l’antico adagio «si vis pacem para bellum» appare smentito dai fatti. Settant’anni di corsa agli armamenti non hanno prodotto pace duratura, ma un equilibrio del terrore.