Godersi la vita

Da adulti possiamo goderci la vita solo rallentando, fermando la corsa, trovando un luogo, due al massimo, per poi naufragar in questo mare. Sembra un diminuire, in realtà è un aumentare in vita buona...
04 Luglio 2025 | di

Qualche giorno fa, una mia amica, parlando delle vacanze di sua mamma, mi diceva: «Andrà in vacanza nella località dove va ogni anno, sta benissimo lì, “si gode quel luogo”». Mi ha colpito pensare a quella signora ormai anziana che riesce a «godere» della vita. Perché? Ci sono molti modi di «godersi» la vita, oggi come ieri, in tutto il mondo e a ogni età. 

C’è il modo dei giovani, quando l’energia infinita e l’infinito desiderio di vita li porta a trovare piacere in molte cose, quasi in tutto; perché la vita che si muove verso il suo mezzodì, getta luce su ciò che sta attorno – una corsa al mattino, una serata in pizzeria, un colloquio di lacrime e abbracci: in tutto i giovani trovano vita e gioia di vivere (anche se dobbiamo capire meglio che cosa sta accadendo a questa gioia nelle troppe ore solitarie di fronte agli smartphone…) –. 

C’è poi la vita goduta dai bambini. Qui davvero tutto è grazia. I bambini godono la vita semplicemente vivendo, non importa che cosa facciano, se la godono anche quando si addormentano ovunque. Corrono sempre, si muovono, chiedono, si fidano di ogni adulto che confondono con i genitori e i parenti (e qui sta la loro speciale vulnerabilità). La vita avvolge tutto con la sua pienezza: non c’è età, più dell’infanzia, in cui ci si goda la vita. Ecco perché il contatto con i bambini è essenziale per la buona vita di tutti.

Godere la vita diventa più complicato da adulti e poi da vecchi. È difficile, perché si riduce la naturale generosità e gratuità dei giovani e cresce la tendenza/tentazione di cercare la vita per consumarla. Sentiamo la vita fuggire e, per non perderla, pensiamo di fermarla per qualche attimo possedendola, catturandola, divorandola. Si corre per afferrare la vita fuori: divertimento, aperitivi, ristoranti, crociere, vacanze inseguite tutto l’anno. Si commette l’errore dell’Ulisse dantesco che cerca una salvezza fuori, oltre le colonne d’Ercole. Ci mangiamo la vita, divoriamo persone e tutto ciò che incontriamo. E più invecchiamo, più tutto ciò cresce.

E, infine, c’è la vacanza della mamma della mia amica: attende tutto l’anno quel luogo, quell’unico luogo, quel posto dove trova qualcosa di intimo. Non è un hotel a 5 stelle, non è un ristorante con lo chef: è una casa, un grembo buono, un òikos, un ambiente esterno e tutto interno. Lì avviene qualcosa di simile a quanto l’uomo antico viveva quando entrava nel tempio, o quando il monaco entra nel coro: si buca il tempo e si sfiora l’eternità. 

Da adulti possiamo goderci la vita solo così: rallentando, fermando la corsa, trovando un luogo, due al massimo, per poi naufragar in questo mare. Sembra un diminuire, in realtà è un aumentare in vita buona, imparare da adulti a godere veramente della sola cosa veramente essenziale: la vita.

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Data di aggiornamento: 04 Luglio 2025

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