Sant’Antonio di Lisbona
È lui o non è lui? È proprio lui, sant’Antonio in una delle strade più frequentate della sua città natale, Lisbona. Solo che è vestito da Zorro, da supereroe, da Harry Potter e persino da Elvis Presley. Invece che su un altare sta orgoglioso all’interno di un vecchio chiosco dei giornali, coloratissimo, adibito a galleria d’arte. Si chiama Nova Banca Galeria ed è un originale progetto, ideato da Manuel Mendonça e Marina Borba (nella foto), che riunisce 90 artisti di 22 Paesi, nel segno della collaborazione e dell’inclusione. Questa serie di sant’Antonii fuori da ogni schema è opera di Sofia Silva e ha come titolo «Sant’Antonio fa miracoli».
Che miracoli fa sant’Antonio?, chiedo all’artista raggiunta al telefono, nel frastuono della città: «Cambia pelle, si trasforma, mima i personaggi che ci stanno a cuore per essere ancora più vicino a noi» spiega Silva. «Sant’Antonio – continua – è il Santo di questa città. La tradizione dice che ti fa trovare marito o ti aiuta se apri un’attività, ma per gli abitanti di Lisbona è il santo amico, quello che ti sta vicino, che ti ascolta, che ti accoglie, che ti ama. Sì, è il santo dell’amore. Per questo non può stare solo dentro una chiesa, non può essere sempre uguale, non può metterti un timore reverenziale, deve stare dentro le nostre vite, dentro i nostri sogni». Poi è lei, l’artista, a farmi una domanda: «Quando hai visto i miei sant’Antonii che cosa hai provato?».
Questo interesse per la visione, per i sentimenti dell’altro per fortuna ancora attraversa questa città piena di luce. Le rispondo: «Sorpresa, allegria». «Allegria è una parola importante – sottolinea Sofia Silva – in un momento in cui vogliono vincere quelli che fanno paura. Chi ti vuole bene ti dà gioia».