Siria, il calvario di un popolo
Dohuk, Iraq. Non c’è pace per il popolo curdo e per la Siria. Un calvario che coinvolge intere famiglie senza più una terra dove poter vivere. Nel campo di Badarash (governatorato di Dohuk) sono giunti nell’ultima settimana, secondo quanto riferisce l’UNHCR, oltre 7 mila rifugiati curdi siriani in fuga dalla recente incursione turca a Rojava. Il 75 per cento sono donne e bambini. Più di un quarto di capofamiglia donna. Molti i minori non accompagnati.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati continua a fornire assistenza sanitaria e cibo. Dal Kurdistan iracheno Nabil Nissan, direttore di Caritas Iraq assicura il massimo impegno per portare aiuto alle tante famiglie che dovessero arrivare in territorio iracheno.
Il campo di Badarash è predisposto per accogliere 11 mila persone: ce ne sono già 230 mila. Hanno abbandonato in fretta le loro case e non hanno portato via quasi nulla. Qualcuno vende quello che è riuscito a portato con sé: utensili da cucina, oggetti utili. Piccoli ricordi di una vita che si sognava tranquilla. Ma che, purtroppo, non lo sarà. E per molto. La storia di un popolo senza terra continua. Nell’attesa che un giorno fiorisca finalmente la pace.