Un presepe di luce

A Spilimbergo (Pordenone) dal 2019 è visitabile, nei mesi di dicembre e gennaio, un presepe in mosaico realizzato dalla Fondazione Cultura e Imago Musiva.
22 Novembre 2024 | di

Spilimbergo è una bellissima cittadina del Friuli occidentale, in provincia di Pordenone, che sorge sulle rive del fiume Tagliamento, le cui origini risalgono all’XI secolo, quando i conti Spengenberg giunsero nella zona, dalla Carinzia, come vassalli del patriarca di Aquileia. Ma oltre che per le sue bellezze storiche e artistiche (come il castello, la torre orientale, il duomo, la chiesetta di Santa Cecilia e quella dell’Ancona o il palazzo della Loggia…). Spilimbergo è nota nel mondo per essere sede di una delle più prestigiose scuole di mosaico al mondo: la Scuola Mosaicisti, fondata nel 1922 dall’allora sindaco del paese, Ezio Cantarutti. Il borgo spilimberghese fu scelto non a caso: vi era infatti una radicata tradizione del mosaico e del terrazzo, che aveva portato gli artigiani della zona a migrare stagionalmente – dal 1500  fino al 1800 – a Venezia, città erede di una doppia tradizione musiva, quella romana e quella bizantina, grazie ai suoi scambi tra Oriente e Occidente. La Serenissima, come si legge nel sito della Scuola «offrì alle maestranze friulane un lavoro ma diede loro anche un’idea brillante: utilizzare i sassi dei loro fiumi». Infatti, proprio con essi gli artigiani della zona partivano per Venezia, dopo averli raccolti e selezionati sui greti dei fiumi Meduna e Tagliamento. Col tempo i mosaicisti friulani si spostarono anche in Europa e poi nel resto del mondo (Francia, Stati Uniti, Venezuela, Canada, Argentina, Australia…) facendosi conoscere e apprezzare al punto tale che oggi opere dei mosaicisti di Spilimbergo si trovano ovunque, da Parigi (al Teatro dell’Opera) a L’Aia, da Smirne a Lourdes, da Buenos Aires a Tokio, da Gerusalemme (l’intero rivestimento della cupola del Santo Sepolcro) a New York (nella metropolitana di Ground Zero)…

E proprio nel solco di questa tradizione, è sorta anche la Fondazione Cultura Imago Musiva etspresieduto da Alessando Serena, che, a partire dal 2019, ha dato vita a un presepe di mosaico che ha coinvolto finora 55 mosaicisti, ha visto la collaborazione di oltre 40 aziende, e gode del patrocinio di 38 enti tra cui Ministero Italiano della Cultura, Facoltà Teologica del Triveneto, Basilica di Aquileia. Ogni anno vengono realizzate alcune delle figure, che vengono studiate in gruppi tematici, definite già nei bozzetti di Alessandro Serena con coerenti corrispondenze per suggerire realisticamente i volumi, che poi vengono collocate in piazza Duomo per essere ammirate durante i mesi di dicembre e gennaio dal folto pubblico di visitatori. Le figure, a grandezza naturale, sono rivestite su entrambi i lati dallo splendore di ori e smalti opachi e trasparenti di vetro veneziano colorato. «Le nostre opere possono interessare un ampio pubblico – sostiene Serena, maestro mosaicista –, del resto l’arte sacra è sempre stata strumento importante per l’elevazione spirituale, e personalmente sono più che convinto che la Bellezza sia linguaggio di Dio. Percepirla è certamente un dono (l’intuizione poetica ben individuata da J. Maritain), realizzare qualcosa che offra buona percezione estetica è mettere a frutto talenti. In questo lavoro d’arte il mosaico resta opera preziosa e privilegiata, ricca di meditazione accumulata di tessera in tessera, una musica nello spazio che non ammette stonature, ma conquista grande efficacia comunicativa, meglio ancora se propone validi significati».

E così dopo la Sacra Famiglia, nel 2019, si sono susseguiti: i tre Arcangeli (2020), le tre Virtù Teologali (2021), i Popoli della Terra (2021), quindi gli Angioletti Musicanti (2022), i Profeti del Natale (2022), i quattro Evangelisti (2022) e i Pastori e le Pecore (2023). E sempre lo scorso anno (in occasione dell’ottocentesimo anniversario del presepio di Greccio), è stato realizzato un san Francesco: «Il nostro san Francesco, in mosaico fronte retro – spiega il Presidente – è stato scelto dall’associazione nazionale Città dei Presepi quale testimone dei passaggi istituzionali per gli ottocentenari francescani, primo tra Greccio e La Verna. Perciò nel luglio scorso è rimasto esposto nella Basilica di San Domenico ad Arezzo, sotto il Crocifisso del Cimabue».

Quest’anno non solo verranno inaugurate le figure dei magi e di san Giovanni Battista, ma, a partire dal primo dicembre, la copia della Sacra Famiglia in mosaico fronte retro su basamento ottagonale (battesimale) sarà esposta in Vaticano, in apertura dell’Anno Santo.

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

Data di aggiornamento: 22 Novembre 2024
Lascia un commento che verrà pubblicato