Venezuela, sull'orlo della guerra civile
Decine di morti, migliaia di feriti e di arresti. Tra cortei, guerriglie e repressioni, in Venezuela soffiano ormai venti di guerra. Da un lato il pugno duro del presidente-dittatore Nicolás Maduro, dall'altro l'opposizione che costituisce i due terzi del Parlamento; in mezzo un popolo isolato e allo strenuo delle forze, in cui l'82 per cento delle famiglie rientra nelle soglie di povertà. Ad aggravare le cose, il 30 luglio scorso, la votazione di un'Assemblea Costituente, fortemente voluta da Maduro, allo scopo di modificare lo Stato e l'ordinamento giuridico. Anche se i dati ufficiali riferiscono una affluenza alle urne pari al 41,5 per cento, sono stati in molti a denunciare brogli elettorali (secondo l'opposizione, l'88 per cento degli aventi diritto non avrebbe votato). Per questo il procuratore generale del Venezuela, Luisa Ortega Diaz, ha aperto un'inchiesta a riguardo. Mentre Maduro, dopo l'insediamento dell'Assemblea, ora minaccia di prendere provvedimenti contro il Parlamento e gli oppositori. In questa crisi globale (economica, ma anche politica ed umanitaria), il Paese latinoamericano intanto affonda...