Invitati alla festa del Perdono
Pace e bene cari amici in cammino! Vi invio questo saluto direttamente da Assisi dove mi trovo con un folto gruppo di ragazzi e ragazze che partecipano ad un corso di discernimento vocazionale proposto dal nostro Centro Francescano Giovani.
In città, in questi giorni, come forse solo qui avviene, si respira un’aria davvero mistica e spirituale, che sa di letizia, di pace e amore. Stiamo vivendo, infatti, «la Festa del Perdono – il Perdon d’Assisi» che si svolge dall’1 al 2 agosto e che ha come suo fulcro la Porziuncola (“piccola porzione”), l'umile chiesetta tanto amata da Francesco e custodita all’interno della imponente basilica di Santa Maria degli Angeli.
Moltissimi sono già i pellegrini, tra cui tanti giovani, giunti per lucrare l’indulgenza plenaria legata a questo luogo.
Ma come nasce “il Perdon d’Assisi”?
Ce lo riferisce un antico documento, il diploma del vescovo Teobaldo, in cui si narra come san Francesco, mentre una notte era inginocchiato in preghiera nella Porziuncola, vide all’improvviso apparirgli, in una luce sfolgorante, Gesù e Maria. Interpellato dal Redentore quale grazia desiderasse per gli uomini, così rispose: «Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, ampio e generoso perdono con una completa remissione di tutte le colpe commesse». Gli disse il Signore: «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza».
Francesco, subito si recò dal Pontefice, accompagnato dal fido frate Masseo. Papa Onorio III, in principio riluttante a concedere un così grande privilegio, si lasciò presto convincere dalla santità del Poverello e dal suo desiderio di «mandare tutti in paradiso». Il 2 agosto del 1216, alla presenza di una grande folla e di tutti i vescovi umbri, Francesco poté pertanto annunciare il «grande perdono» a quanti, ogni anno e nella medesima data avessero varcato la soglia della Porziuncola.
L'indulgenza plenaria, fu estesa successivamente anche a tutte le chiese parrocchiali e francescane nelle quali ancora oggi si può lucrare dal mezzogiorno del primo alla mezzanotte del due agosto.
Non può che non essere di grande conforto questo appuntamento che ci parla di un Dio che è misericordia e riconciliazione, amore e perdono, speranza e salvezza per ogni uomo.
Un annuncio ben riassunto dal motto francescano di «pace e bene» che mai san Francesco si è stancato di proclamare e testimoniare, ora consegnato ai suoi frati e a quanti, in semplicità e letizia, desiderano seguirne le orme.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
Fra Alberto fra.alberto@davide.it