Godere di quanto si ha, sapendo che è tutto dono di Dio ci mantiene realisticamente con i piedi per terra. E, soprattutto, ci rende più solleciti nel seguire vie di solidarietà e condivisione.
Gli imperativi con cui Francesco termina il «Cantico» mettono alla prova il nostro modo di essere cristiani, sollecitandoci a fare della vita uno spazio di coralità, per la Parola di Dio, per le parole delle sorelle e dei fratelli, di ogni creatura.
Al tempo di Francesco la morte era una presenza quotidiana, oggi è allontanata e virtualizzata. L’Assisiate ci riporta alla realtà e ci sprona ad affidarci, perché Sora morte è il culmine della vita.
Vivere riconciliati significa agire la pace nelle situazioni e nelle relazioni a cui siamo interiormente e corporalmente esposti. Vivendo una letizia che permette di lodare.
È quanto ci insegna la «madre terra». Perché la logica del servizio è la sola a garantire l’esistenza, la sola che lascia essere l’altro, che non cede alla violenza e alla tentazione del potere, che rispetta i limiti che l’esistenza altrui pone.