Il Cantico nella città eterna
Ottocento anni e non sentirli. È il destino del Cantico delle Creature, composto nel 1224 da Francesco d'Assisi e tuttora attualissimo. Non c'è da stupirsi dunque che fino al 6 gennaio la più antica copia di questo prezioso documento (peraltro tra i primi scritti poetici in volgare italiano) si possa ammirare per la prima volta nella città eterna. A ospitarla, nell'ambito della mostra «Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco» è Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma. Completano l'esposizione altre 93 opere tra manoscritti e libri del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi, di solito conservati presso il Sacro Convento di Assisi. Va a quest'ultimo il merito di aver organizzato la mostra insieme alla St. Francis Day Foudation, all’Italian Academy Foundation e all’Associazione AntiquaÉ.
Suddiviso in nove sezioni, il percorso si snoda alla scoperta dell'ordine francescano, cogliendone aspetti anche inediti, come l’ampiezza della riflessione filosofica e teologica, la particolare attenzione all’universo e l’apertura al mondo. A rappresentare al meglio questa complessità è la metafora dell'albero raffigurato nell’opera di Isidoro di Siviglia Etymologiarum opus (Venezia 1483). Esposto nella terza sala della mostra (dedicata ai francescani e al sapere enciclopedico), questo albero vanta radici che affondano nelle parole del Cantico di Frate Sole, per risalire il tronco della riflessione francescana, fino ai rami e alle foglie della conoscenza.
«Il Cantico di Frate Sole di san Francesco è un’essenza odorosa, un condensato di profumo distillato e prezioso, che esprime insieme, con rara armonia, bellezza e fede, rispetto e contemplazione, forza e dolcezza, Dio, l’umanità e il mondo - spiega padre Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi -. La cultura moderna ha spesso scelto tra i suoi fondamenti l’affermazione dell’uomo, rispetto a Dio, al creato, alla donna, ad altri esseri umani … Francesco invece è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell’essere parte unica e insostituibile di questa grande orchestra che è il mondo, la Casa comune come ci ha insegnato a dire Papa Francesco. Celebrare gli 800 anni del Cantico di Frate Sole e il sapere che da questo nei secoli è promanato, sia dunque fermento per sviluppi culturali, scientifici e tecnologici che non solo rispettino l’integrità del Creato e della vita umana, ma che li promuovano in maniera sapiente ed efficace».
La mostra - che dopo aver fatto tappa nella Capitale - dal 7 aprile al 12 ottobre 2025 - si sposterà nelle sale del Sacro Convento di Assisi, vanta un Comitato scientifico composto dal professor fra Luciano Bertazzo OFMConv (Ordine dei frati minori conventuali), della Facoltà Teologica del Triveneto, direttore del Centro Studi Antoniani di Padova; dal professor fra Carlo Bottero OFMConv, dell’Istituto Teologico di Assisi, direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi; dal professor Stefano Brufani, dell’Università degli Studi di Perugia, presidente della Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi; dal professor Paolo Capitanucci, dell’Istituto Teologico di Assisi; dal commendatore Stefano Acunto - Berardini, Presidente della Italian Academy Foundation, Inc. e noto sostenitore della cultura.