Uganda, classe mista 1993
Uganda, novembre 1993: scuola primaria «Uganda Martyrs Catholic School» di Hoima. Seduti su ciascuno dei vecchi e pesanti banchi di legno (con la panca incorporata), ci sono tre alunni. C’è un’atmosfera antica in questa immagine di ventisette anni fa. I figli di quei ragazzi potrebbero avere oggi l’età dei loro genitori allora (o essere anche più grandi), ma c’è anche qualcosa di presente, senza tempo.
Un dettaglio colpisce l’attenzione più di altri: il colore della pelle di uno dei ragazzi. È il figlio di due medici volontari italiani che lavoravano in Uganda. Si trovava bene con i suoi compagni e non era l’unico bianco in quella scuola. Alcuni di loro erano nati lì. Sua madre mi disse che la cosa che la preoccupava di più del futuro rientro in Italia era quanto suo figlio avrebbe potuto soffrire il trasferimento. Non solo per gli spazi aperti e il contatto con la natura, ma per gli amici che avrebbe lasciato.