Continua il progetto della «scuola in cammino» di «Strade maestre»: a ottobre la classe attraverserà il Piemonte, sconfinerà in Francia, troverà il mare a Ventimiglia, esplorerà la Liguria, per poi imbarcarsi, a metà novembre, per la Sardegna.
Il registro elettronico è divenuto uno strumento di malessere che, invece di rivolgersi agli alunni, finisce con il comunicare ai genitori, producendo forme di accanimento familiare che non portano a niente di positivo.
Invito agli studenti e ai docenti: dimenticate per un attimo il classico format «io insegno, tu apprendi, io verifico». E se la scuola potesse invece reggersi su una co-costruzione di conoscenze? Un modello fondato sulla condivisione, sul valore dell'errore, sulla fiducia e sulla connessione tra mente e corpo.
Da qualche anno ormai, da più parti si auspica che nelle scuole vengano introdotti specifici corsi di educazione affettiva per aiutare i nostri ragazzi a maturare una corretta gestione delle emozioni che, se approcciate male, spesso stanno all’origine di comportamenti antisociali, aggressivi e violenti, soprattutto nei confronti delle donne.
I ragazzi e le ragazze hanno un bisogno estremo di ritrovarsi in un gruppo di coetanei adolescenti. Perché i loro sono anni magici ma difficili, ed è più facile scoprire il mondo assieme ad altri che a loro volta lo stanno scoprendo.