Invito agli studenti e ai docenti: dimenticate per un attimo il classico format «io insegno, tu apprendi, io verifico». E se la scuola potesse invece reggersi su una co-costruzione di conoscenze? Un modello fondato sulla condivisione, sul valore dell'errore, sulla fiducia e sulla connessione tra mente e corpo.
Da qualche anno ormai, da più parti si auspica che nelle scuole vengano introdotti specifici corsi di educazione affettiva per aiutare i nostri ragazzi a maturare una corretta gestione delle emozioni che, se approcciate male, spesso stanno all’origine di comportamenti antisociali, aggressivi e violenti, soprattutto nei confronti delle donne.
I ragazzi e le ragazze hanno un bisogno estremo di ritrovarsi in un gruppo di coetanei adolescenti. Perché i loro sono anni magici ma difficili, ed è più facile scoprire il mondo assieme ad altri che a loro volta lo stanno scoprendo.
La recente norma del ministero dell’Istruzione e del merito che ha bandito l’uso di smartphone in classe pare saggia a molti adulti, ma non convince tutti gli esperti e nemmeno tutti gli insegnanti.
Perché tanti bambini hanno difficoltà a scuola e a volte addirittura la rifiutano? Camillo Bortolato, maestro e inventore del Metodo analogico, ci guida nel modo di apprendere dei piccoli.