
Il Medioevo rivive a Gubbio
«Il viaggio. Pellegrini, viandanti, esploratori»: è questo il tema dell’XI edizione del Festival del Medioevo che Gubbio (Perugia), in Umbria, ospita fino al 28 settembre, ideato e diretto dal giornalista Federico Fioravanti, e organizzato in collaborazione con l’Aps Festival del Medioevo e con il Comune di Gubbio.
Per molto tempo il Medioevo è stato ingiustamente considerato un periodo oscuro della nostra storia, seguito alla dissoluzione dell’Impero romano. Eppure, mai come oggi ritroviamo proprio nel Medioevo quell’evoluzione della cultura e della società che poi sfociò nel Rinascimento e nell’età moderna. Furono secoli complicati, con le tante anime dell’Europa che cercavano una nuova identità, in cui il cristianesimo era pervasivo, mentre i grandi miti dell’età greca e romana venivano reinterpretati dal pensiero dominante. Fu anche l’età dei comuni, delle signorie e dei principati.
Al feudalesimo e alle città-stato fece da contraltare la nascita delle università sebbene l’universalismo senza frontiere della cultura rimanesse (e lo sarebbe stato per molti secoli ancora) appannaggio di pochi. Insomma, il Medioevo resta davvero un periodo storico complesso e ricco di sfumature, e perciò ancora interessante da scandagliare.
Quest’anno il Festival del Medioevo di Gubbio, animato dalla presenza di storici, scrittori, scienziati, filosofi, architetti e giornalisti, si avventura lungo le piste dei viaggiatori, dei commercianti e dei pellegrini, che affrontavano ogni genere di pericolo e asperità pur di conoscere e sapere quello che accadeva oltre i ristretti confini dei propri villaggi o feudi.
Il Medioevo costituì anche l’occasione per lingue e culture, per usi e costumi diversi di contaminarsi e ibridarsi. Tanto che il viaggio stesso diveniva, a sua volta, per i suoi protagonisti, un’esplorazione della propria identità e, più in generale, del senso della vita di cui il viaggio rappresentava un’inopinata metafora.
Il Medioevo, come i tempi attuali, fu teatro di epiche migrazioni, di «terre promesse e montagne sacre da raggiungere». Fu l’epoca dei giullari e dei predoni, dei cavalieri e degli eserciti, ma anche dei missionari, del francescanesimo, e dei cammini religiosi. Anche allora, come oggi, sebbene con tempi e modalità diverse, occidente e oriente, nord e sud del mondo si confrontarono a vicenda, con lunghi viaggi via mare e via terra, sfidando luoghi ignoti e inesplorati, cercando – e trovando – nel rispettivo forestiero colui che invece non era altro che lo specchio in cui ogni viaggiatore, anche il più smaliziato, si rifletteva: un altro da sé con la pelle dal colore diverso, dalla lingua sconosciuta e dall’abbigliamento inconsueto o bizzarro, ma allo stesso modo, «tremendamente» umano.
Il Festival del Medioevo di Gubbio propone mostre, mercati, spettacoli, rievocazioni, focus tematici e attività didattiche; eventi accompagnati dalla Fiera del libro medioevale, con i classici e le ultime novità editoriali, riservando un’attenzione particolare ai giovani.
Da non perdere «Scriptoria»: appuntamento dedicato all’arte della miniatura e della calligrafia da vivere con laboratori di miniaturisti e calligrafi. I vari «medievalismi»: nella cultura contemporanea, nel cinema, nei fumetti, nelle arti, nelle illustrazioni e perfino nei giochi di ruolo aiutano ad analizzare e a comprendere, con uno sguardo disincantato, un’età antica eppure così straordinariamente moderna.