I tre cantici di Dante in un allestimento strepitoso, fatto di musica, danza, effetti speciali, e interpretazioni che entusiasmano i giovani. Perché l’uomo medievale e quello tecnologico hanno molto in comune.
Terra inesplorata abitata da gente sorprendente è il canto gregoriano. Un linguaggio di corpi immobili, eppure in movimento. Passione che all’unisono, come le voci, dà parola al divino.