Arte virtuale
Una delle attività che svolgiamo di più su internet è cercare informazioni utili alla quotidianità. E lo facciamo soprattutto usando il motore di ricerca realizzato dall’azienda statunitense Google Inc. È entrato a far parte della nostra vita così profondamente che lo chiamiamo con il nome proprio «Google», come fosse un amico. Ci inventiamo anche dei verbi che rispecchiano la sua funzione, come «googolare», che in gergo significa proprio fare una ricerca sul web.
Tra i vari servizi che Google offre ce n’è uno che permette di osservare opere d’arte da tutto il mondo. Lo scopo di Google Cultural Institute – questo il suo nome – è rendere accessibili a tutti le espressioni artistiche e conservare digitalmente il patrimonio culturale mondiale. Aprendo l’home page del motore di ricerca, si trova un riepilogo giornaliero delle principali ricorrenze (invenzioni, nascite…). Seguono le notizie culturali legate al giorno di riferimento e la possibilità di fare dei tour virtuali. Le ricerche all’interno di questo motore si fanno per data, colore, per nome dell’artista o per collocazione geografica. A Google Cultural Institute sono collegati piccoli e grandi musei di oltre quaranta Paesi che hanno collaborato per mettere a disposizione immagini ad alta risoluzione delle loro opere.
Risultato: un’esperienza immersiva unica che spazia dalle meraviglie archeologiche come Stonehenge alle favelas di Rio, arrivando fino all’ultima Biennale di Architettura a Venezia. Una tale vastità culturale a portata di clic non mira però a sostituire viaggi e visite reali. Al contrario, vuol essere strumento che arricchisce l’esperienza d’esplorazione in una realtà ormai aumentata. Per approfondire sullo smartphone, è disponibile anche la relativa applicazione.