La consapevolezza della povertà è centrale per la fede. Solo chi ha fame riceve volentieri qualcosa da mangiare. Per questo il Vangelo è per i poveri, che si ritengono tali anche se sono colti, hanno imprese o tengono esercizi spirituali.
Nel brano evangelico delle nozze di Cana c’è una figura su cui di rado ci si sofferma. È il maestro di tavola, figura fondamentale per riconoscere il «vino buono»…
C’è un tempo in cui, anche se solo metaforicamente, perdiamo i nostri figli. Ma se continuiamo a cercare di riallacciare con loro una relazione, arriverà il terzo giorno, il giorno in cui anche loro «risorgeranno» a una nuova identità adulta.
I pregiudizi ostacolano il compiersi del bene, perché creano una «visione tunnel» che orienta il nostro sguardo alla ricerca degli elementi che confermano la nostra idea, e ci rende ciechi a tutto ciò che la mette in discussione.
Mentre siamo «imbarcati» in un matrimonio, a volte scoppia la tempesta e pare che Gesù, come nell’episodio evangelico, dorma incurante delle nostre paure e del nostro dolore. Ma è proprio così?
Tra il 2020 e il 2021 in Italia la percentuale di famiglie composte da una sola persona ha raggiunto il 33,2% ed è destinata a crescere ancora. Da che cosa dipende questo trend? Chi sono queste persone sole che vivono nella nostra società?