Gesù nel Vangelo ci ricorda che «dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». Le cronache del tempo ci raccontano che Antonio ripetè questa frase al funerale di un usuraio...
Come lo scultore con la sua opera, anche noi con la nostra vita impariamo a togliere il superfluo, ad ascoltare e osservare, a essere aperti al mondo e a Dio.
Chi sbaglia? Sbaglia forse il cuore, che nutre di nascosto un pallido sogno? Sbaglia ad aspettare il ritorno, a cercare l’incontro? «Se lo hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo» (Gv 20,15)
«L’uomo peccatore deve pregare il Signore perché lo liberi dalle mani dei demoni; deve supplicarlo affinché spezzi i ceppi delle sue cattive abitudini; deve infine scongiurarlo con tutte le forze affinché lo liberi dalla confusione della mente, resa cieca dal peccato» (Sant’Antonio, Domenica III di Quaresima)