Nel brano dei discepoli di Emmaus, uno dei più iconici della Pasqua, Gesù si fa vicino, cammina con loro, si fa raccontare quanto hanno vissuto. E poi li aiuta a riguardare a quella realtà con occhi diversi.
Se abbiamo fatto esperienza di una vita che scorre dentro la relazione con Dio e con i fratelli, anche il silenzio o l’assenza si caricano di speranza.
Beate le corse di Pietro e Giovanni verso il sepolcro vuoto, beate quelle dei due di Emmaus di ritorno a Gerusalemme. Ma a noi, in questo tempo funestato da attentati terroristici, guerre assurde, corruzione dilagante, egoismi, che dice la Pasqua?