Nel rapporto genitori-figli l'informalità e la vicinanza a tutti i costi possono creare disagi nella maturazione del bambino. Sempre meglio dosare autorità e buonsenso. La virtù sta nel mezzo.
Essere fratelli aiuta a divenire persone vere. Dà il senso del limite. Fa comprendere che l’errore è di tutti. Fa capire che l’amore non si assottiglia. E, soprattutto, che non siamo Dio.
La storia del burattino che vuole diventare un bambino vero la conosciamo tutti. L’abbiamo appresa sulla carta e seguita sullo schermo decine di volte nelle riletture più disparate. La versione firmata dal grande psichiatra veronese però ci mancava… Ecco quindi il classico di Carlo Lorenzini (pseudonimo: Collodi, 1826-1890) riadattato ai tempi moderni, con l’intento di coinvolgere il più possibile genitori e figli, mettendoli in ascolto l’un l’altro.
La tivù che guardano i ragazzi è una cartina di tornasole di ciò che pensano e vivono ogni giorno a scuola e in famiglia. Per questo è sano e utile condividerne la visione, genitori e figli insieme.
Se l'obiettivo è crescere bene i vostri figli, fissate poche e chiare regole. Non perdetevi in tante affannate spiegazioni, la concretezza vale più di mille parole!
Il primo, ma anche l’ultimo respiro. Quello dei bambini nati morti che un’antica tradizione voleva venissero portati dinanzi all’altare della Madonna, nella chiesa di Casez, in Trentino, per essere battezzati.