Sette anni fa, erano oltre 18 mila le edicole italiane. Oggi sono poco più di 14 mila. Una ogni 4 mila e cinquecento persone. E quelle che vendono solo quotidiani e riviste sono appena cinquemila.
C’è uno strano personaggio che si aggira tra tv, prime pagine dei giornali e web. Solo a nominarlo s’impenna lo share. Chi sarà mai questo sconosciuto?
Allarmi giustificati o caccia all’audience? In che modo i mass media raccontano i cambiamenti climatici e i disastri ambientali? E quando è davvero il caso di preoccuparsi?
Complice il web e la marea di contenuti che veicola, negli ultimi tempi stiamo assistendo alla diffusione incontrollata di bufale, spesso architettate «ad hoc» per plasmare l’opinione pubblica. È tempo di affinare il nostro innato spirito critico.
Tante piccole emittenti locali, grazie a numerosi volontari, sono diventate la voce dei bisogni del territorio, ma anche strumenti di educazione, informazione e intermediazione con le istituzioni.