La scomparsa delle edicole
Questa mattina, di ritorno al mio paese, sulle prime colline del Chianti, sono andato a comprare il giornale. Ho trovato una serranda abbassata, la vetrina vuota, gli scaffali già impolverati. Il giornalaio di San Casciano in Val di Pesa, avanti con gli anni, ha deciso che non valeva più la pena continuare a lavorare. Piccola ferita al cuore. Mi piaceva chiacchierare con lui.
Anno nero, nerissimo, il 2019. Per i giornali e per chi li vende. Dieci edicole su cento hanno chiuso. Raccontano che ne chiude una al giorno. Come dare torto agli edicolanti: il loro reddito, rispetto al 2013, è crollato di un terzo. Sei edicole su dieci guadagnano, al lordo delle tasse, meno di diecimila euro all’anno. Ci si alza alle cinque del mattino, ogni santo giorno, feste comprese, per meno di mille euro al mese?
Sette anni fa, erano oltre 18 mila le edicole italiane. Oggi sono poco più di 14 mila. Una ogni 4 mila e cinquecento persone. E quelle che vendono solo quotidiani e riviste sono appena cinquemila. Specie in via di estinzione, gli edicolanti. Il «Corriere della Sera» ha invitato i suoi lettori a fotografare le proprie edicole e inviare la foto-testimonianza all’Instagram del giornale. Come se si trattasse di panda.
Eppure… io vivo in tre città diverse. A Matera, l’edicola (superstite) del corso è ben più che resistente. «Abbiamo ridotto della metà la vendita dei giornali, ma me la cavo ancora con figurine e piccoli gadget» mi dice Franco. Che ogni mattina, all’alba, fa il giro dei clienti che vogliono il giornale a casa, in ufficio o al bar.
A Firenze, il mio edicolante nel centro della città mi confessa: «Alla domenica, un tempo, vendevo ottocento copie del giornale. Oggi meno di trecento. Ma non voglio vendere profumi o giocattoli. Ho una pensione, mia moglie e mio figlio mi danno una mano. Non vivo solo di questo lavoro, ma questa edicola fu aperta da mio nonno e non posso chiuderla». Mi rivela che è sempre stupito quando un ragazzo, con meno di 25 anni, chiede un giornale. «Capita, una volta al giorno accade questo miracolo».
Le edicole del centro di Firenze stanno trasformandosi in drug-store che vendono souvenir per turisti. I giornali sono quasi nascosti. Tranquilli, questo post non è un epitaffio. È la fotografia di anni di transizione. Il figlio del mio edicolante promette che continuerà il mestiere di suo padre. E c’è quel solitario ragazzo che ogni giorno compra il giornale. Posso aggrapparmi a un futuro possibile?