Sette anni fa, erano oltre 18 mila le edicole italiane. Oggi sono poco più di 14 mila. Una ogni 4 mila e cinquecento persone. E quelle che vendono solo quotidiani e riviste sono appena cinquemila.
La capitale europea della cultura sta vivendo un anno magico. Un trionfo per quella che Italo Calvino chiamò Ottavia, città-ragnatela sospesa sull’abisso.
Un travaglio complicato, un cuoricino che rallenta il suo battito, due vite salvate. È la bella storia raccolta da fra Luigi Cerea all’ospedale di Matera lo scorso maggio, durante la peregrinatio antoniana in Basilicata.
Bisogna avere dita di acciaio per suonare l’arpa. Altro che leggiadria. Convinco Daniela Ippolito a suonare fra i banchi del mercato di Piccianello, quartiere popolare di Matera.
L’ultima metamorfosi di Matera le assegna il ruolo di «capitale europea della Cultura». Tutto è pronto. Anche i 2019 musicisti che suoneranno per le sue strade, alla cerimonia di apertura.