Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 è iniziata una corsa alla solidarietà per la ricostruzione che ha coinvolto anche le comunità abruzzesi in Italia e all’estero. Segno di un legame con la terra d’origine che il sisma ha rafforzato.
Gli ergastolani del carcere aquilano di Sulmona, e i familiari delle vittime dei loro crimini hanno una cosa in comune: il dolore che si porteranno nel cuore per tutta la vita. I primi perché non rivedranno mai la libertà, i secondi perché non riabbracceranno più i loro cari.
È la «normalità» il terremoto? Le impalcature, lo svuotamento dei centri storici, la chiusura dei piccoli negozi? L’Aquila è a un’ora di strada da Amatrice. Come è ripartita? Quale prezzo ha pagato?