20 Marzo 2025

L’Aquila, capitale del mondo

Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 è iniziata una corsa alla solidarietà per la ricostruzione che ha coinvolto anche le comunità abruzzesi in Italia e all’estero. Segno di un legame con la terra d’origine che il sisma ha rafforzato.
L’assemblea del Cram nella sede del Consiglio regionale, a L’Aquila.
L’assemblea del Cram nella sede del Consiglio regionale, a L’Aquila.
© Archivio Regione Abruzzo

Pietra su pietra, gesto d’aiuto dopo gesto d’aiuto, le città colpite sedici anni fa dallo sciame sismico sono state «tirate su». La ricostruzione è stata un processo dinamico coordinato a livello centrale dall’Usra, l’Ufficio Speciale dedicato alla città dell’Aquila, il capoluogo di regione e la città più mediaticamente esposta allo sbigottimento generale, e dall’Usrc per i 56 Comuni del cratere sismico e per gli oltre 100 Comuni fuori. In tutto questo, però, non si possono dimenticare le difficoltà, la sofferenza e l’attenzione posta alla ricostituzione del tessuto sociale non ancora propriamente superati. All’Aquila si è fatta strada una nuova idea di città della conoscenza, concretizzatasi con l’elezione del capoluogo a «Capitale italiana della cultura 2026» con il dossier «L’Aquila città multiverso», incentrato sulla sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socio-economico territoriale a base culturale per il futuro fondato su quattro assi: coesione sociale, benessere, innovazione e sostenibilità ambientale.

Dopo la paura, l’incredulità e lo sdegno per le vittime del 6 aprile 2009, è partita la corsa alla solidarietà, corsa ancora in atto. Il Cram (Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo) è tuttora impegnato a valorizzare le storie di chi, dall’estero e da altre regioni italiane, è amico fraterno dell’Abruzzo e lo ha dimostrato con la concretezza. Molte associazioni di abruzzesi iscritte al Cram si sono prodigate benevolmente a seguito dell’evento catastrofico, e non solo con riferimento al capoluogo abruzzese. Numerose iniziative pro terremotati del Consiglio regionale, nonché gli aiuti ricevuti da vari donatori, incluse le comunità di abruzzesi all’estero, sono confluite nella Fondazione «L’Abruzzo risorge», oggi estinta, creata allo scopo, e di cui l’ex presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano, è stato il principale artefice.

Racconta il consigliere regionale Luciano Marinucci, uno dei tre componenti del Cram nominati dal Consiglio regionale per la legislatura 2024-2029: «All’epoca del terremoto era presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, oggi onorevole e presidente della Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati. Le iniziative a favore delle popolazioni furono molteplici, ma davvero notevole fu quella promossa proprio dal presidente. Furono raccolte le fotografie più significative scattate dai fotografi, per lo più aquilani, nell’immediatezza del tragico evento e riunite in una pubblicazione, e in una mostra itinerante, allo scopo di raccogliere fondi. La mostra fu allestita in Spagna, Olanda, Venezuela e in varie regioni d’Italia. I fondi raccolti furono utilizzati per aiutare gli orfani del terremoto con borse di studio, e varie associazioni che si adoperavano sul territorio», tra cui la rinascita la Casa dell’accoglienza di San Gregorio distrutta dal sisma, dove perse la vita anche una suora, e la ricostruzione di impianti sportivi e centri di aggregazione giovanili grazie alla donazione devoluta dalla Federazione delle Bcc di Lazio, Umbria e Sardegna. 

Aziende, associazioni e sindacati

L’Associazione «Gli Abruzzesi a Firenze» si attivò immediatamente. All’epoca era presidente – attualmente è vicepresidente – Vincenzo Angelini che inviò alle comunità colpite quasi 8mila euro, frutto di due raccolte di fondi: la più importante è stata quella fatta subito dopo il tragico evento con una serata nel Giardino Torregiani il 24 giugno, con un concerto presso la chiesa di San Miniato al Monte di Firenze. Grazie al contributo volontario dei soci e dei simpatizzanti, furono raccolti 5.350 euro donati al Liceo Classico «Domenico Cotugno» dell’Aquila. La somma fu consegnata alla vicepreside durante la tradizionale «Cena degli auguri» dell’associazione, e utilizzati per dotare il Liceo di lavagne elettroniche. L’altra iniziativa di raccolta fondi è stata realizzata in collaborazione con la casa di abbigliamento Conte Of Florence, mettendo assieme 2.335 euro destinati al Comune di Fagnano Alto per gli arredamenti del Centro medico comunale.

Il sindacato Cgil Abruzzo Molise segnala il progetto «Territori Aperti», nato da un’idea condivisa tra il Comune e l’Università dell’Aquila e attivato grazie a un finanziamento del Fondo Territori Lavoro e Conoscenza, costituito con la sottoscrizione tra i lavoratori iscritti ai sindacati Cgil, Cisl e Uil: ha dato vita a un centro interdisciplinare di documentazione, formazione e ricerca basato su un’infrastruttura tecnologica integrata nella rete europea SoBigData RI, che lavora sugli aspetti della prevenzione e della gestione dei disastri naturali e antropogenici, nonché dei processi di ricostruzione e sviluppo delle aree colpite.

Ricordiamo poi l’attività svolta dal Sodalizio degli Abruzzesi «San Camillo de Lellis» a favore dei conterranei abruzzesi a seguito del terremoto del 2009: i fondi sono stati messi insieme con svariati eventi per comprare due autovetture Panda 4x4, poi consegnate a due comuni del cratere. Il Premio Giorgio Cavallo, conferito nel 2017 a Pasquale Cifani da parte dell’Associazione «La Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle D’Aosta», iscritta all’Albo del Cram, ha giovato alla costruzione di una scuola modernissima a Goriano Sicoli raccogliendo circa 1 milione di euro. Oggi l’area del cratere è sede di molteplici iniziative, tra cui lo sportello sociale per promuovere l’aggregazione tra i cittadini, per rivitalizzare i centri storici riaperti, e proseguire con la messa in sicurezza di quelli ancora dominati dalle gru che svettano evidenti sullo skyline appenninico.

A L’Aquila il Consiglio comunale è stato accolto per diverso tempo nelle strutture dell’Istituto nazionale di fisica nucleare di Assergi, che nelle settimane immediatamente successive al sisma mise anche a disposizione i locali e le strutture esterne per il Corso di Laurea in Fisica. I Laboratori nazionali del Gran Sasso sono pienamente funzionanti e ospitano la nuova sede della caserma dei Carabinieri. Con il contributo di tanti volontari, soprattutto degli assergesi emigrati in Australia, Venezuela e America, è stata realizzata la struttura polifunzionale nella parte storica che è diventata la sede dell’associazione culturale «Insieme per Assergi». Se il centro storico è ancora inagibile, il paese vive nelle quattro piastre realizzate nell’ex «Villaggio Cogefar» del Progetto Case «Assergi2».

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

Data di aggiornamento: 20 Marzo 2025
Lascia un commento che verrà pubblicato