Da vent’anni il misterioso «writer» di Bristol conduce la sua lotta contro il sistema a colpi di spray e non solo. Le sue opere, quotatissime, fanno discutere e riflettere. Una mostra, a Milano fino al 14 aprile, ne raccoglie un’ottantina.
La tecnica dell’imaging diagnostico ha rivelato dettagli di opere rifatte e personaggi modificati sulla stessa tela, e perfino dipinti sottostanti. Al Palazzo Reale di Milano l’esposizione di venti capolavori del maestro lombardo.
A Milano nel 1938 viveva forse la Comunità ebraica più numerosa d’Italia. Di questo gruppo faceva parte anche Alfredo Sarano, nato ad Aydin, in Turchia, nel 1906 e trasferitosi nel capoluogo lombardo nel 1926, a 20 anni, per studiare economia all’Università Bocconi. Fin da subito molto attivo in campo sionistico, il giovane diverrà testimone di un crescendo di violenza e ingiustizia che troverà spazio tra le pagine di un diario.
Gli hanno organizzato un programma intenso: cerimonia in Duomo, poi carcere di San Vittore, Parco di Monza e stadio di San Siro. Ma, prima dei luoghi affollati, il Papa ha chiesto di fare tappa nelle periferie dimenticate da tutto e da tutti.
Da Penelope in poi, la storia è piena di donne creative rimaste nell’ombra. La mostra «W. Women in italian design», alla Triennale di Milano fino al 19 febbraio, attraverso una selezione di opere contemporanee getta nuova luce sulle risorse artistiche femminili.