Novecento

Manuela Diliberto

L'oscura allegrezza

Con un'intervista a Pif
Recensione di

Un manoscritto di memorie nel cassetto di una scrivania. La convinzione che quelle pagine sarebbero sprecate se mai nessuno potrà leggerle. Inizia così il romanzo che Manuela Diliberto dedica «al caruso Angeleddu, d’anni tredici, ucciso dal suo picconiere con otto bastonate». Un’immagine forte che, nel libro, indurrà il protagonista a una scelta altrettanto decisa.

Furono oltre millecento i militari italiani caduti «per mano amica». L’eufemismo non basta a cancellare la tragicità della vicenda di soldati condannati, spesso dopo processi sommari, e fucilati durante il primo conflitto mondiale.

12 Febbraio 2016 | di

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