A Milano nel 1938 viveva forse la Comunità ebraica più numerosa d’Italia. Di questo gruppo faceva parte anche Alfredo Sarano, nato ad Aydin, in Turchia, nel 1906 e trasferitosi nel capoluogo lombardo nel 1926, a 20 anni, per studiare economia all’Università Bocconi. Fin da subito molto attivo in campo sionistico, il giovane diverrà testimone di un crescendo di violenza e ingiustizia che troverà spazio tra le pagine di un diario.
Padre Giulio Albanese nelle periferie del mondo ha vissuto a lungo, come missionario comboniano. Ma nonostante viva in Italia ormai da anni, di Africa, di marginalità, di chi non ha voce continua indomito a occuparsi. Lo fa sia attraverso i suoi periodici viaggi nel grande continente sia attraverso i molti articoli o libri, come quello da poco uscito per Einaudi: Vittime e carnefici. Nel nome di «Dio». «Dobbiamo stare attenti a non cadere nella trappola di chi vorrebbe innescare uno scontro di civiltà – raccomanda padre Giulio –.