Negli ultimi mesi, contro i rifugiati non sono stati branditi solo scudi e manganelli. La violenza può avere molti aspetti; spesso quella più visibile non è la peggiore e si affianca ad altre più difficili da individuare.
Insicurezza, paura, panico. Come vincere queste sensazioni, prodotte dagli attacchi terroristici in Occidente e dall’eco che hanno sui mass media? Non siamo solo vittime: siamo esseri umani che possono, insieme, reagire.
Anche in luoghi «normali» come una piazza affollata o un aeroporto non ci sentiamo più sicuri come prima del terrorismo. Solo la cultura della pace potrà davvero cambiare la situazione.
Era il 29 aprile 1986. La primavera ci stava regalando giornate soleggiate che avevano già dissipato tutti gli umori dell’inverno. Quel giorno eravamo in gita scolastica a Legnaro, alle porte di Padova, in visita al centro ricerche dell’Infn, l’Istituto nazionale di fisica nucleare.