Ogni due mesi Eleonora Pucci sale su un ponteggio mobile e si dedica con pazienza e precisione a spolverare il suo amico più prezioso, il David di Michelangelo. Insieme a un gruppo di giornalisti stranieri abbiamo seguito in esclusiva il suo lavoro.
Oggi si parla spesso del Ba-rock, ovvero della capacità del barocco di arrivare ad appassionare un pubblico nuovo, entusiasta e di spirito giovane. È l’obiettivo anche dell’Accademia Bizantina, guidata da Ottavio Dantone, tra le migliori orchestre al mondo per questo repertorio. Come «ritorno alla vita» dopo la pandemia, l’Accademia (che compie 40 anni) ha affrontato l’incantevole magniloquenza dei Concerti Grossi di Händel: in un cd le sei composizioni dell’Op. 3 e in un triplo album i dodici gioielli dell’Op. 6, risalenti al 1739, riuniti anche in un cofanetto.
Un viaggio nella fantasia, in occasione dei cento anni dalla nascita di Italo Calvino. Perché, come insegnava il grande intellettuale, la fantasia è desiderio, proiezione futura. È vita che chiama altra vita.
Opera di sangue e di passione, Cavalleria Rusticana, senza essere triviale, dice Riccardo Muti «anzi, mantiene sempre un senso profondo di dignità e di onore». Ed è proprio con questo rispetto per la partitura che il Maestro ha affrontato il gioiello verista di Pietro Mascagni con la Chicago Symphony Orchestra, di cui è direttore musicale da 13 anni.
L’«hate speech», cioè il discorso d’odio, rappresenta un grave problema nel mondo online. A farne le spese sempre più spesso migranti, donne e persone disabili.
Noi li chiamiamo bis, in inglese si dicono encores: sono quei gioielli, a volte inattesi e sorprendenti, che i musicisti regalano al pubblico alla fine di un concerto per rinnovare l’emozione e l’ammirazione.