Nella Parigi tra ’800 e ’900, Erik Satie era considerato un personaggio pittoresco: aveva uno stile di vita bohèmien con frequenti scatti d’ira, indossava sempre completi di velluto e cappelli color castagna, tutti uguali, suonava il pianoforte nei club di Montmartre e alla sua morte (il 1° luglio 1925) scoprirono che in casa aveva una stanza chiusa piena di ombrelli. Eppure fu certamente un compositore d’avanguardia, precursore del surrealismo, e al suo tempo incompreso.
L’inquinamento luminoso è un fenomeno recente che sta creando non pochi problemi in vari ambiti della vita umana e sociale. Eppure, per contrastarlo basterebbero poche e semplici azioni.
Da legno di dolore a legno di speranza. È il percorso che trasforma, grazie all’opera della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, di Milano, il legno dei barconi dei migranti in strumenti musicali.
Il cimento dell’armonia e dell’invenzione di Antonio Vivaldi venne pubblicato proprio tre secoli fa, nel 1725.E i primi quattro concerti della raccolta sono le celeberrime Quattro Stagioni, capolavori che sanno davvero raccontare e descrivere, ci lasciano immaginare il canto degli uccelli in primavera, una tempesta d’estate o la pioggia dell’inverno.
Se il cinismo da sempre appartiene all’essere umano, oggi assistiamo a un suo preoccupante aumento, che spesso avvelena le dinamiche personali, individuali e sociali. Con un gravissimo danno per tutti.
Nel 2024 ricorrono i 100 anni della Rapsodia in blu di George Gershwin. Presentata il 12 febbraio 1924 all’Aeolian Hall di New York, fu definita dal «New York Times» un brano di «irresistibile vitalità». Gershwin la pensò come uno specchio della realtà newyorkese e la sua capacità di trasportare il jazz (con l’iconico assolo di clarinetto) all’interno della musica classica ne ha fatto un capolavoro. Tante le incisioni celebri: noi riascoltiamo quella del 2010 con la «strana coppia» Chailly-Bollani e l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la più antica in Europa.