Le bel excentrique

Nella Parigi tra ’800 e ’900, Erik Satie era considerato un personaggio pittoresco: aveva uno stile di vita bohèmien con frequenti scatti d’ira, indossava sempre completi di velluto e cappelli color castagna, tutti uguali, suonava il pianoforte nei club di Montmartre e alla sua morte (il 1° luglio 1925) scoprirono che in casa aveva una stanza chiusa piena di ombrelli. Eppure fu certamente un compositore d’avanguardia, precursore del surrealismo, e al suo tempo incompreso. Riascoltiamo le sue iconiche opere per pianoforte, evocative e talora enigmatiche, come le Gymnopédies, nell’esecuzione di tre eccellenti interpreti, e la terza Gnossienne orchestrata da Francis Poulenc, diretta da Michel Plasson.
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